OLIVETTI: UNA STORIA ITALIANA...

OLIVETTI: UNA STORIA ITALIANA...

"L'anno 1908, li 29 del mese di ottobre nella città di Ivrea ed in loco proprio del Signor Ing. Camillo Olivetti situato alla regione Ventignano e Crosa, avanti a me Gianotti Cav. Felice regio notaio iscritto presso il Collegio Notarile di Ivrea, ivi residente - Conservatore e Tesoriere dell'Archivio Notarile di questo Distretto - coll'intervento dei testimoni sotto nominati - sono presenti i signori: Olivetti Camillo, fu Salvatore, Quilico avv. cav. uff. C. Alberto, Jona Gioberti fu I. David, Quaglio Vincenzo fu cav. Francesco, Ambrosetti Ugo fu cav. Emilio, Aluffi Alberto del vivente Giuseppe, Rossi cav. Mario, Gatta Dino fu Francesco, Domenico Domenico, che dichiara di agire per proprio conto ed in rappresentanza dei signori: Sacerdoti cav. Carlo del vivente cav. Leone, Porcheddu Giovanni fu Israel, Verdun di Cantogno nobile Lorenzo del vivente Domenico, Guagno Enrico fu Antonio". Questo fu il primo atto ufficiale di una delle aziende di maggior storicità nel nostro Paese.


Con la quota di 220.000 delle vecchie lire, costituite per la gran parte da alcuni terreni e da un fabbricato industriale, ospitante fino a quel momento la C.G.S (fabbrica che produceva strumenti elettrici), Camillo Olivetti, insieme ad alcuni amici e parenti, fondò la famosa industria che prese il nome dal signor Camillo in persona.
Mentre a Torino, 10 anni prima, era nata la Fiat che già contava 50 operai, pochi chilometri più in là, ad Ivrea il Sig. Olivetti diede il via, insieme ad uno sparuto gruppetto di operai inesperti diretti da Domenico Burzio, a quella che per decenni sarà considerata come una delle eccellenze di produzione Hi-Tech del mondo.
Negli anni 30, Sotto la guida di Adriano Olivetti, figlio di Camillo, divenuto direttore dell'azienda nel 1932, nel 1940 comparve la prima addizionatrice Olivetti e,pochi anni dopo, nel 1945, il prodotto che fece grande il marchio a livello mondiale:la Divisumma 14, ovvero la prima macchina al mondo in grado di eseguire le quattro operazioni. L'invenzione è da attribuirsi al genio di Natale Capellaro che progettò, in seguito, tutte le altre calcolatrici prodotte da Olivetti.

  (Camillo ed Adriano Olivetti)

La Divisumma 24, la macchina da calcolo erede della 14, venne prodotta in milioni di esemplari e venduta ad un prezzo pari a circa 10 volte il costo di produzione, assicurando enormi profitti all'azienda. Questi furono gli anni di massima espansione dell'azienda eporediese.
A metà anni 60, Vittorio Valletta dichiarò pubblicamente "la società di Ivrea è strutturalmente solida, potrà superare senza grosse difficoltà il momento critico. Sul suo futuro pende però una minaccia, un neo da estirpare: l'essersi inserita nel settore elettronico, per il quale occorrono investimenti che nessuna azienda italiana può affrontare".
Dieci anni dopo, vennero presentati due personal computer, il P6040 e il P6060, il primo basato sul microprocessore intel 8080, il secondo, con CPU ancora in tecnologia TTL, disponeva di stampante grafica e Floppy disk incorporato; nel 1978, 3 anni dopo, la guida dell'azienda fu assunta dall'ingegner Carlo De Benedetti.
Nel 1979, a soli 2 isolati dalla sede di Apple, vennde fondata a Cupertino (nella famosa Silicon Valley) negli USA, la Olivetti Advanced Technology Center; qui saranno progettai i chip LSI e la prima macchina da scrivere elettronica al mondo, la ET101. Qui videro la luce anche il primo personal computer europero, l'Olivetti M20, e poco dopo uno dei pc di maggior successo della storia: l'M24.
Il 19 giugno 1990 Olivetti, insieme a Lehman Brothers, Cellular Communications International Inc., Bell Atlantic International e Telia International, fonda Omnitel Sistemi Radiocellulari S.p.A. L'obiettivo, non certo celato della società di Ivrea era quello di entrare di forza nel neonascente mondo della telefonia mobile. Cinque anni più tardi, nel 1995, Olivetti con Bell Atlantic costituiscono Infostrada S.p.A., operatore di rete fissa.
Tuttavia, negli anni novanta l'intensificarsi della competizione globale, la caduta dei prezzi e dei margini in tutta l'industria informatica mondiale, la debolezza del mercato del vecchio continente, spingono gli Olivetti ad una lunga ed onerosa ristrutturazione delle attività aziendali.
Nel 1999 avviene la fusione tra Olivelli e Tecnost e, nello stesso anno Omnitel ed Infostrada vengono cedute alla società tedesca Mannesmann per una cifra pari a 14.750 miliardi di lire.
Nel 2003, Olivetti S.p.a, con una discussa e complicata operazione finanziaria, ha incorporato una delle aziende dimensionalmente più grandi del nostro paese, Telecom Italia S.p.a., perdendo però la denominazione ed il marchio storico, che tuttavia fu mantenuto in vita dalla società Olivetti Tecnost.
Il 29 giugno 2005 Telecom Italia annuncia di voler rilanciare il marchio Olivetti sul mercato dell'informatica. Furono investi 200 milioni di euro in 3 anni grazie al quale l'azienda lanciò una serie di nuovi prodotti per l'ufficio e per la casa nel campo delle stampanti a getto d'inchiostro, e dei dispositivi multifunzione.
Oggi l'azienda è ancora sul mercato, proponendo una vasta serie di prodotti; si va dalle chiavette per navigazione internet a registratori di cassa, passando per tablet e telefoni cordless.

 (AS: Divisumma 24, AD: Divisumma 14, BS: PC M24, BD: Olipad 3)

Ma, ed è un "MA" grande come un edificio a 10 piani, quella Olivetti, cresciuta da una generazione di sognatori, quel marchio che per anni ha dominato le scene europee e mondiali, quella realtà voluta e disegnata da Camillo ed Adriano Olivetti, non esiste più.