La Tokyo Tsushin Kogyo K.K nasce il 7 maggio 1946 a Tokyo. I fondatori della società, che allora contava 20 dipendenti, furono l'ingegner Masaru Ibuka ed il fisico Akio Morita.

(Akio Morita, Masaru Ibuka)
Ben presto la società si dedicò alla ricerca di un nuovo nome. L'idea di utilizzare una parola che non esistesse in nessuna lingua fu del fisico Morita. La scelta cadde su quello che ancora oggi è il nome dell'azienda: Sony. Il termine è un ibrido derivato dalla parola latina sonus, quella inglese sunny e l'espressione del gergo giapponese Sonny boys che indicava i giovani brillanti.
La svolta decisiva verso il successo si ebbe nel 1954, quando la società di Tokyo lanciò sul mercato il primo transistor prodotto in Giappone. L'anno successivo Sony iniziò la produzione della prima radio al mondo funzionante solamente a transistor.
Da allora, il colosso nipponico divenne punto di riferimento mondiale nella produzione di novità riguardanti l'hi-tech. Si passò dalla produzione di televisori ai primi apparecchi audio in alta definizione, dal Walkman al lettore Blue-Ray, continuando con videocamere, fotocamere digitali, personal computer (tipo quello dalla quale sto scrivendo: Sony Vaio) e soprattutto la famosa consolle per videogiochi Playstation.

(Walkman, Playstation)
Negli ultimi due decenni la Sony ha investito parte dei propri pazzeschi utili inserendosi su più fronti. Ha acquisito la casa cinematografica americana Colombia Pictures, ha fondato la Sony Pictures Entertainement, nel campo della musica ha creato la Sony Music diventata oggi la più grande casa discografica del mondo.

(SonyMusic sede principale)
In poco più di mezzo secolo, l’azienda è passata dai 20 dipendenti iniziali a uno staff composto da più di 180.000 persone dislocate in ogni parte del pianeta.
Purtroppo, l'impatto del terremoto del 2011 nel nord-est Giappone si é fatto sentire nel fatturato e nelle svalutazioni delle attività oltre che nelle spese sostenute per emergere dal disastro, a causa dei danni riportati dalle fabbriche e dagli impianti. Questo, sommato al calo delle vendite che ha colpito un pò tutte le multinazionali del mondo, ha portato il gruppo verso una crisi profonda. Ma il colosso nipponico rimane una delle aziende di riferimento per ciò che concerne l'hi-tech in generale e gli smartphone nello specifico.

